Abbaiare alla luna. Imprecare invano, gridare inutilmente contro qualcuno che è lontano e non può, perciò, sentirci o che non se ne preoccupa più di tanto. |
Abbassare le ali. Smettere la superbia e assumere un atteggiamento più modesto e remissivo. Abbassare la cresta. |
Abboccare all'amo. Cadere in un tranello, in un inganno. Farsi raggirare, cadere in una trappola. Solo un ingenuo come lui poteva abboccare all'amo. |
Acchiappare farfalle. Fare cose inutili. |
Acqua passata non macina più. Si dice di cose e avvenimenti che non hanno più effetto né valore: come l'acqua che, essendo ormai passata oltre la ruota del mulino, non può più muoverla per macinare il grano. |
Affondare le zanne in qualcosa. divorarla. |
Agire, stare, muoversi dietro le quinte. Influire su una situazione, manovrarla senza mostrarsi, per mezzo di altri. |
Ai tempi (o al tempo) che Berta filava. Al tempo dei tempi, chissà quando nel passato. Quando il mondo e i suoi costumi erano del tutto diversi da ora (con un senso di rammarico o di presa in giro). |
Allevare, scaldare una serpe in seno. Favorire, aiutare chi in seguito può nuocere o mostrarsi ingrato. Questo modo di dire mette in guardia dal fare del bene ad una persona malvagia perché questa non solo si rivelerà ingrata ma, addirittura, diventerà anche nemica del suo benefattore. |
Allungare il collo. Attendere ansiosamente qualcosa che tarda a giungere. |
Alzare le vele. Accingersi fiduciosamente a una nuova opera, intraprenderla. |
Alzare, drizzare la cresta. Si dice di chi inorgoglisce, diventa presuntuoso ed arrogante, come il gallo, per l'appunto, che drizza la cresta per ostentare forza ed autorità. Il contrario è "abbassare la cresta", cioè mettere da parte l'orgoglio e diventare umili o fare un vero e proprio atto di sottomissione. |
Ammainare le vele. Muoversi, andare via. |
Andar per la via battuta. Andare sul sicuro. |
Andar per rane. Divagare, perdere il filo di un discorso. Uscire del seminato |
Andar vitello e tornare bue. Cominciare con grandi aspettative e finire delusi. |
Andare a braccetto. Andare molto d'accordo. |
Andare a Canossa. Riconoscere i propri errori ed umiliarsi per chiedere perdono. |
Andare a catafascio. Andare in rovina. Andare, mandare in baracca. |
Andare a fagiolo. Andare a genio. |
Andare a farsi benedire. Andare in malora, andare male, finire in niente (detto di cosa). |
Andare a fiuto. Procedere seguendo l'istinto. Andare a raso. |
Andare a genio. Garbare, piacere. Andare a fagiolo. |
Andare a gonfie vele. Procedere molto bene, avere successo. andare a vele spiegate |
Andare a letto con i polli. Coricarsi molto presto. |
Andare a monte. Fallire, non raggiungere l'esito sperato. Andare all'aria. Andare a vuoto. Andare a pico. Andare a rotoli. |
Andare a nozze. Fare una cosa con grande piacere e soddisfazione. |
Andare a Patrasso. Scherzosamente: morire, mentre il meno comune inondare a Patrasso significa uccidere. Ma si dice anche di un'impresa risoltasi in un fallimento. Andare a sentir cantare i grilli. Uscire a piedi avanti. |
Andare a pico. Fallire. Andare a rotoli. Andare a vuoto. Andare a monte. |
Andare a puttane. Andare male. Il progetto è andato a puttane. Il computer principale è andato a puttane. Qui va tutto a puttane. |
Andare a raso. Procedere seguendo l'istinto. Andare a fiuto. |
Andare a Roma e non vedere il Papa. Trascurare cose importanti. |
Andare a rotoli. Fallire. Andare a pico. Andare a vuoto. Andare a monte. |
Andare a ruba. Detto di un prodotto, essere molto richiesto, tanto da scarseggiare sul mercato. |
Andare a sbattere. Andare a finire. Se i prezzi continuano a salire, dove andremo a sbattere? |
Andare a scopare il mare. Fare un lavoro inutile. Fare la zuppa nel paniere. Fare il lavoro di Sisife |
Andare a sentir cantare i grilli. Morire. Andare a Patrasso. Uscire a piedi avanti. |
Andare a tastoni. Non avere le idee chiare. |
Andare a vele spiegate Andare a gonfie vele. |
Andare a vuoto. Non riuscire, fallire, non avere successo. > Andare all'aria. Andare a pico. |
Andare a zonzo. Camminare senza meta o scopo preciso, per svago o per passare il tempo. |
Andare alla sbarra. Andare in giudizio, in tribunale. |
Andare all'aria. Non realizzarsi. Andare a vuoto. Andare a pico. Andare a monte. |
Andare coi piedi di piombo. Procedere, anche metaforicamente, con estrema prudenza ed avvedutezza, stando attenti anche ai particolari. |
Andare come l'asino alla lira. Fare cose per le quali si è assolutamente impreparato. |
Andare di corpo. Defecare. |
Andare dove le capre non cozzano. Andare in prigione. |
Andare in baracca. Andare in rovina. Andare a catafascio. |
Andare in bestia. Infuriarsi. Perdere il controllo di sé, adirarsi, diventari violento. |
Andare in bianco. Fallire. |
Andare in brodo di giuggiole. Uscire di sé dalla contentezza. Gongolare di gioia, essere lusingato. In riferimento al contenuto zuccherino delle giuggiole, frutto commestibile, il proverbio viene usato per indicare chi prova, per merito proprio o di altri, la dolcezza di un forte godimento. |
Andare in cenere. Bruciarsi. Andare in fumo. |
Andare in frantumi. Rompersi. |
Andare in fumo. Bruciarsi, svanire, fallire. Andare in cenere. |
Andare in oca. Confondersi. Essere distratto, dimenticarsi di qualcosa. |
Andare in vacca. Andare in cattiva condizione; in rovina, allo sfacello. Il progetto è andato in vacca. |
Andare in visibilio. Andare in estasi per la gran gioia, o anche (ma più raramente) essere molto meravigliati. |
Andare liscio. Procedere senza contrattempi. |
Andare per la maggiore. Essere considerato fra i primi nella propria attività professionale o nel proprio ambiente e si riferisce anche a qualcuno o a qualcosa che è "in", in voga, alla moda. |
Andare per la maggiore. Godere di molta stima e prestigio; esser valutato tra i primi nel proprio ambiente o nella propria arte; essere in voga. Essere molto richiesto. |
Andare per le lunghe. Protrarsi, dilungarsi. Procedere con strema lentezza, durare moltissimo tempo. |
Andare per mare senza biscotto. Iniziare qualcosa senza la necessaria attrezzatura. |
Andare per rane. Fare divagazioni in un discorso. Uscire (o andare fuori) dal seminato |
Andare su tutte le furie. Adirarsi, incollerirsi. Essere (diventare) verde dalla bile. |
Andare via. Sparire, lasciare il luogo dove si è. |
Andare, correre a rotta di collo. Troppo velocemente, col rischio di rimetterci la vita e, per estensione, andare verso la rovina. Gli affari vanno a rotta di collo. |
Andare, essere in barca. Entrare, sentirsi in crisi, cadere in uno stato confusionale. |
Aprire gli occhi. Ricredersi o far ricredere qualcuno rendendolo edotto di una realtà che ignorava, spesso allo scopo di metterlo in guardia da un pericolo. |
Aprire il becco. Parlare, intervenire in una conversazione. |
Arrampicarsi sugli specchi. Fare tentativi miseri e inutili. |
Aspettare la manna del cielo. Si dice di chi resta inerte, inoperoso, aspettando la buona fortuna o che altri faccia per lui o gli appiani le difficoltà. |
Aspettare la palla al balzo. Attendere il momento opportuno. |
Aspettare, attendere qualcuno al varco. Stare in agguato, in attesa di coglierlo di sorpresa nel momento in cui si trova impreparato; anche, attendere l'occasione favorevole per ottenere una rivincita personale su qualcuno, metterlo alla prova. |
Aspettare, cacciare la lepre al balzello. Aspettare il momento giusto per agire o vendicarsi. |
Attacare [un] botone a qualcuno. Trattenerlo con chiacchere inutili e noiose. |
Attacare il berretto (o le scarpe) al chiodo. Abbandonare un'attività sportiva. |
Attacarsi come la gramigna. Avere un attacamento, un'insistenza inopportuni e molesti. |
Attaccare il campanello al collo dei gatti. Voler fare un'impresa impossibile. Cercare la quadratura del cerchi |
Aver fatto trenta e fare trentuno. Fare l'ultimo sforzo per completare il lavoro. |
Aver la coda di paglia. Vergognarsi di un difetto o di una colpa commessa, e perciò stare sempre in sospetto che le parole altrui intendano alludervi. |
Aver la corda al collo. Trovarsi in una situazione difficile o pericolosa, dalla quale non sembra possibile uscire senza danno, o in una condizione di costrizione o schiavitù senza scampo. |
Aver le mani lunghe. Essere propenso al furto. |
Aver perso i muli e cercare i capestri. Cercare la cosa sbagliata. Tentare di conseguire un risultato con mezzi inadatti o con sistemi complicati e tortuosi. Voler scopare il mare. |
Aver provato il dente/morso del lupo. Essere diventato prudente dopo una brutta esperienza. |
Avere a carte quarantotto. Avere qualcuno in antipatia, vederlo come il fumo negli occhi. |
Avere (o mettere addosso) una fifa blu. Provare e, rispettivamente, incutere una bella paura, tale (in teoria) che il volto diventa così pallido da assumere una sfumatura bluastra, come in chi sia stato esposto a un freddo assai intenso. Pisciarsi (cacarsi) addosso, sotto |
Avere [del] fegato. Essere coraggioso. Di chi arriva fino alla temerarietà si dice che è sfegatato. |
Avere agio di fare qualcosa. Averne la possibilità, l'opportunità. |
Avere ancora bisogno della balia. Essere immaturo, poco autonomo, impacciato. |
Avere ancora della birra nel corpo. Avere ancora delle risorse, delle forze da spendere. |
Avere culo. Essere fortunato. Avere un bel sedere |
Avere gli occhi di Argo. Guardare con molta attenzione. |
Avere gli occhi foderati di prosciutto. Non vedere l'evidenza. |
Avere grilli per la testa. Avere grandi e fantasiose aspirazioni. |
Avere i coglioni [quadrati]. Avare un carattere forte, risoluto, tenace. |
Avere il becco lungo. Parlare in modo un po' invadente. |
Avere il bernoccolo per qualcosa. Manifestare inclinazione naturale per qualcosa. Nascere col bernoccolo della musica. |
Avere il cervello come le acciughe. Essere scemo o sventato. |
Avere il coltello alla gola. Trovarsi in una situazione molto precaria e rischiosa. |
Avere il coltello dalla parte del manico. Essere in una posizione di forza, decisamente favorevole. |
Avere il diavolo addosso. essere esagitato. |
Avere il gatto nella madia. Avere poco da mangiare, vivere in povertà. |
Avere il ginocchio della lavandaia. Avere proprio tutte le magagne, essere un autentico cerotto. |
Avere il latte alle ginocchia. Espressione con la quale si vuole evidenziare che una persona ci sta terribilmente annoiando con i suoi discorsi sciocchi e inutili. |
Avere il mestolo in mano. Avere la facoltà di fare e disporre a proprio modo, comandare dispoticamente. |
Avere il tatto di un elefante. Non conoscere le buone maniere, essere privo di sensibilità come, a causa del suo spessore, sarebbe la pelle del pachiderma. |
Avere la belleza dell'asino. La belleza della gioventù. |
Avere la bocca che sa ancora di latte. Si dice di chi, essendo ancora giovane si dà arie di adulto. Avere aconca il latte alla bocca, puzzare ancora di latte. |
Avere la bottega in un luogo. Passarci molto tempo. Sta di bottega al bar. |
Avere la buccia dura, essere di buccia dura. Essere resistente alle fatiche o alle sfortune. |
Avere la coda di paglia. Essere sempre sul chi vive, allarmarsi alla minima allusione sfavorevole, discolparsi senza neppure essere accusati, non avendo la coscienza tranquilla. come chi avesse un'immaginaria coda di paglia e quindi un sacrosanto timore dei fiammiferi. |
Avere la faccia come il culo. Non provare vergogna per le proprie cattive azioni, essere sfrontato, spudorato. |
Avere la faccia foderata di lamiera. Essere spudorato. |
Avere la faccia tosta (o di bronzo). Si dice di una persona impudente, che non ha vergogna né ritegno. |
Avere la luna. Essere di malumore, irragionevolmente irritabili e pronti al litigio. Alzarsi (o essere) con la luna di traverso; andare a lune; essere lunatici. Avere la luna di traverso. Avere la luna storta. Avere le lune. |
Avere la pazienza di Giobbe. Essere molto pazienti, sopportare con rassegnazione molestie, ingiustizie e tribolazioni. |
Avere la pelle d'oca. Rabbrividire per il freddo o la paura. |
Avere la pelle dura. Resistere alle fatiche, alle sofferenze, alle malattie; o anche avere poca sensibilità. |
Avere la pentola al fuoco. Avere di che vivere. |
Avere la scimmia sulla spalla. Essere sotto l'effetto della droga. |
Avere la testa sul collo. Avere giudizio, essere assennato. |
Avere le traveggole. Vedere una cosa per un'altra. Far vedere ciò che non è, far confondere, ingannarsi nel capire, nel giudicare. |
Avere le batterie scariche. Essere stanco, stremato, depresso. |
Avere le mani fatate. Riuscire a far bene qualcosa e con facilità. |
Avere le pigne in testa. Essere insensato e sciocco. |
Avere qualcuno sui coglioni. Non poterlo soffrire. |
Avere solo un'infarinatura di qualcosa. Conoscere un argomento solo in modo generale o superficiale. |
Avere torto marcio. Non avere la minima ragione. Il mio "amico" Paolo, di Linz, è uno xenofobo esaltato che ha torto marcio. |
Avere tutti ai propri piedi. Avere successo, avere molti ammiratori. |
Avere un asso nella manica. Avere delle risorse, delle proposte, degli argomenti tenuti in serbo e che, fatti valere al momento più opportuno, assicureranno il successo, la vittoria. |
Avere un bel sedere. Essere molto fortunato. Avere culo |
Avere un cervello di formica. Essere mentalmente chiusi. |
Avere un chiodo fisso. Avere un pensiero ricorrente. |
Avere un diavolo per capello. Essere molto irritato, infuriato. Essere arrabbiatissimo. |
Avere un santo dalla propria. Essere particolarmente fortunati. Nascere con la camicia. |
Avere una ciabatta del Machiavelli. Essere molto astuto. |
Avere una gatta da pelare. Avere un grosso problema da risolvere. |
Avere una marcia in più. Essere particolarmente brillante, distinguersi per doti notevoli o spirito di iniziativa. |
Avere una memoria di ferro (o d'elefante). Possedere un'ottima memoria. |
Avere una pazienza da certosino. Essere molto pazienti. |
Avere voce in capitolo. Essere tra coloro che hanno credito e autorità, godere del diritto di parlare e del prestigio per essere ascoltati. |
Avere, sentirsi, far venire l'acquolina in bocca. Sono tutte espressioni che, letteralmente, si riferiscono alla saliva che si produce in bocca alla vista o al solo pensiero di una pietanza appetitosa. Per estensione, alludono in generale a cosa vivamente desiderata, appetibile. |
Avere, tenere la borsa stretta. Essere molto moderato nello spendere |
Averne fin sopra i capelli. Essere annoiato, stufo di qualcuno o qualcosa. Non poterne più. Averne fino al collo; avere i coglioni pieni. |
Averne i coglioni pieni. Averne abbastanza, esserne stufo, non poterne più di qualcuno o di qualcosa. Ne hanno i coglioni pieni di tutto quel rumore. |
Averne per un pezzo. Periodo di tempo piuttosto lungo. È un pezzo che ti sto aspettando, è partito da un pezzo, ne avrò per un pezzo. |
الثلاثاء، 29 سبتمبر 2009
Modi di dire -A
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